B Bricòla

da Patty

bricòla
n.f. mod. sacco dei contrabbandieri.
Cfr. sach e crázala. La voce sembra essersi diffusa negli anni ‘50 del XX sec.

La bricòla o bricolla è lo “zaino” che i contrabbandieri – o “spalloni” – utilizzavano per trasportare le merci oltre il confine Italo-Svizzero. Inizialmente si trattava di sacchi di iuta portati a spalla, che via via si sono evoluti con supporti rigidi in cartone e stringhe, fino a diventare dei veri e propri zaini. Il periodo in cui le attività di contrabbando tra Italia e Svizzera vissero i loro anni più intensi fu indicativamente tra il 1850 e il 1980. Le merci più “gettonate” cambiarono nel tempo: dal caffè, passando per i generi alimentari fino alle sigarette.

Curiosità:

La Bricòla al Camino è diventata un piatto: La bricolla del contrabbandiere.

Lo Chef Luca Galli ha voluto dare la sua personale interpretazione culinaria ad un pezzo della storia di Livigno, creando una deliziosa zuppa d’orzo arricchita con salsiccia e altri alimenti. L’idea alla base è di creare un piatto gustoso ed energetico, che fosse buono o addirittura “più buono” riscaldato e fosse in grado di fornire la giusta energia per affrontare i lunghi “viaggi proibiti” oltre confine.

Ispirazione ed etimologia da:

Dizionario Livignasco

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